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Ognuno di noi condivide modelli culturali attraverso cui attribuisce senso e valore alla realtà. Sin da piccoli impariamo cosa è buono e cosa è cattivo, cosa è rassicurante e cosa è pericoloso, cosa è desiderabile e cosa è deprecabile, cosa vuol dire essere normali e cosa vuol dire non esserlo, cosa vuole dire essere un uomo, una donna, un immigrato, un insegnante, un bambino, una persona con disabilità. Impariamo come ci si rapporta agli altri entro la cultura di cui siamo partecipi, come si comporta una madre, una moglie o un marito, uno studente…

Siamo in altri termini portati ad apprendere specifiche modalità di simbolizzare i rapporti e gli oggetti del contesto in cui viviamo – per dirla in termini psicologici. Il modo in cui interagiamo con gli altri dipende in larga parte da questi apprendimenti e dalle esperienze culturalmente connotate che inconsapevolmente facciamo.

Per affrontare i problemi di convivenza e di relazioni tra persone, gruppi ed organizzazioni è quindi per noi necessario conoscere ed intervenire sui modelli culturali condivisi entro specifici contesti.

In quest’ottica GAP si occupa di analizzare ed intervenire sui modelli culturali che organizzano la convivenza nei più diversi contesti sociali e organizzativi realizzando consulenze e progetti di ricerca-intervento seguendo una specifica metodologia psicosociale.